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Segnalamento
Cavallo CSO castrone baio di anni 8, impiegato in concorsi di salto ostacoli di medio livello.

Anamnesi
Zoppia dell’arto posteriore destro insorta acutamente al termine di un allenamento 4 settimane prima di essere presentato alla visita. In precedenza non si sono osservate zoppie a carico dell’arto posteriore destr.

Reperti clinici
La zoppia è evidente al trotto in linea retta (grado 3/5) e si aggrava al trotto in circolo, soprattutto a mano destra, sia su terreno duro che morbido. Il test di flessione è positivo.
L’anestesia in 6 punti bassa non modifica il grado di zoppia, mentre il blocco anestetico dell’origine del sospensore (subtarsica) determina un miglioramento del quadro clinico di circa il 70%, localizzando apparentemente la sede di dolore nella porzione prossimale del legamento sospensore del nodello.

Reperti di diagnostica per immagini:
Sia l’esame radiografico della regione del garretto e del metatarso prossimale (figg 1-4), sia l’esame ecografico delle strutture tenodesmiche della regione metatarsale plantare non offrono reperti patologici che spieghino la zoppia.

Al fine di accertare la presenza di lesioni dell’origine del legamento sospensore non rilevabili con i mezzi convenzionali e per escludere altre cause di zoppia, viene suggerito un esame di Risonanza Magnetica con il cavallo in sedazione, che indica quale sede di lesione l’osso tarsale terzo, a livello della sua porzione dorso mediale. Si rileva infatti, nelle sequenze T1 e T2* pesate trasversali, sagittali e frontali una lesione ossea che interessa tutto lo spessore in senso prossimo distale dell’osso tarsale terzo e riferibile ad una formazione simil-cistica o ad una frattura trabecolare da compressione (fig. 5-8).

Al fine di accertare la presenza di lesioni dell’origine del legamento sospensore non rilevabili con i mezzi convenzionali e per escludere altre cause di zoppia, viene suggerito un esame di Risonanza Magnetica con il cavallo in sedazione, che indica quale sede di lesione l’osso tarsale terzo, a livello della sua porzione dorso mediale. Si rileva infatti, nelle sequenze T1 e T2* pesate trasversali, sagittali e frontali una lesione ossea che interessa tutto lo spessore in senso prossimo distale dell’osso tarsale terzo e riferibile ad una formazione simil-cistica o ad una frattura trabecolare da compressione (fig. 5-8).

Trattamento
Il cavallo è stato trattato con una iniezione intraarticolare di Triamcinolone acetonide 8 mg nell’articolazione tarso metatarsica destra, Tiludronato (Tildren®) 100 mg IV al dì per 5 giorni associato a 100 mg in perfusione loco regionale IV in una unica somministrazione, Suxibuzone (Danilon®) 1,5 gr PO al dì per 14 giorni e riposo in box per 6 settimane.

Follow up
A circa 8 settimane dalla diagnosi e successivi trattamenti, il soggetto, rivalutato clinicamente, presenta una zoppia di grado sensibilmente ridotto (1/5).
L’esame radiografico di controllo evidenzia alcune alterazioni di tipo osteoartrosico associate ad un’area radiotrasparente bordata da sclerosi ossea in corrispondenza della sede di lesione sull’osso tarsale terzo (fig. 9-12).

Il controllo in Risonanza Magnetica (fig 13 ) conferma la persistenza della lesione caratterizzata da un’area a segnale iperintenso, tuttavia di dimensioni più ridotte.

A 16 settimane dalla diagnosi e dopo 8 settimane dalla sospensione delle terapie il cavallo non manifesta zoppia e riprende una normale attività di allenamento.